Gruppo di Lavoro del Ministero Sviluppo Economico su impatto conflitto in Ucraina

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Gruppo di Lavoro Ministero Sviluppo Economico su impatto conflitto in Ucraina

Questa mattina si è svolta la prima riunione della Task Force convocata a livello istituzionale su mandato del Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, alla quale la UNICEB era presente tramite Confali (Coordinamento agroalimentare di Confcommercio).

In modo sintetico si riporta quanto emerso oggi nel corso della riunione il cui obiettivo era quello di raccogliere le prime indicazioni sulle problematiche che stanno riscontrando le imprese italiane a due settimane dall’inizio del conflitto in Ucraina, al fine di poterle già condividere in occasione del Consiglio dei Ministri di domani.

In questo primo incontro le tematiche affrontate sono stati molteplici e trasversali (probabilmente nei prossimi si scenderà maggiormente nel dettaglio a seconda dei temi da affrontare e dei Ministeri di riferimento). Per quanto riguarda il settore della internazionalizzazione (import/export) i principali problemi emersi sono:

– blocco attività generale da parte dei trasportatori, non solo per i beni oggetto di embargo. Di conseguenza tutto l’export verso la Russia risulta bloccato;
– insolvenza dei clienti a causa della svalutazione del rublo e le limitazioni alle transazioni finanziarie;
– annullamento degli ordini;
– aumento dei costi dell’energia;
– comportamento del sistema assicurativo e bancario a discapito delle PMI italiane (fideiussioni);
– prezzo dei cereali che a breve scarseggeranno con risvolti estremamente negativi sul fronte dei mangimi;
– blocco delle esportazioni dei beni a duplice uso verso la Russia e la Bielorussia (incluso l’export materiali ferrosi),
– import di componentistica dalla Cina (ANDEC) e dei prodotti finiti dal Far-East che subiranno rincari e blocchi.

L’UNICEB ha fatto presente che la gravissima situazione geopolitica scatenata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa sta ponendo in una situazione drammaticamente pericolosa l’approvvigionamento e la produzione alimentare con tutte le  comprensibili conseguenze per il comparto zootecnico e, a cascata, per il soddisfacimento della domanda alimentare nazionale di carne, latte e uova e la tenuta dell’intera filiera (aspetto già formalmente portato all’attenzione anche del Presidente del Consiglio Draghi e del Ministro delle Politiche Agricole – vedere Circolare UNICEB Prot. 384 dell’8/03/2022).

Abbiamo anche ribadito come il nostro il nostro Paese sia dipendente dalle importazioni per la maggior parte delle materie prime agricole, nel complesso per circa il 60% del fabbisogno nazionale. In particolare, il conflitto in corso ha determinato il blocco delle importazioni di mais dall’Ucraina pari al 15%, ossia 800 mila tonnellate in meno e, al contempo, a un aumento esponenziale dei costi per i produttori italiani. A ciò deve aggiungersi una ulteriore grave preoccupazione determinata dalla contestuale indisponibilità di mais sul mercato, che non viene venduto o viene venduto solo per piccolissime quantità, mettendo a rischio la regolarità delle forniture per le industrie mangimistiche, che ad oggi hanno una copertura stimata in soli 30/40 giorni, con la concreta possibilità di essere costretti a fermare la produzione con ricadute devastanti sull’allevamento nazionale e su tutta la filiera agro-zootecnica-alimentare.

In tema di politica industriale (e non solo) sono emersi, invece, i seguenti problemi:

– dinamica dei prezzi in ascesa vertiginosa,
– richiesta di revisione delle quote comunitarie (es. latte, cereali, carni),
– carenza di cereali e olio di semi di girasole (per i preparati dolciari),
– carenza di pescato;
– in tema di trasporti : caro carburante, mancanza manodopera (autisti e portuali da Russia e Ucraina), blocco dei porti;
– in tema di turismo forte calo dai Paesi confinanti l’Ucraina e blocco totale dei Paesi Balcanici; aumento del carburante del trasporto aereo; blocco spazio aereo russo e di conseguenza blocco voli dal Far-East.

Dovrebbero essere indetti anche due specifici Tavoli di lavoro sugli aumenti dei costi energetici e su quelli legati alla logistica, che cercheremo di presidiare.

Sarà nostra cura fornire ulteriori informazioni ed aggiornamenti non appena disponibili.

Distinti saluti