La Commissione propone il “Next Generation EU” – Approfondimenti

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Commissione Europea

La Commissione europea ha presentato la sua proposta per un importante piano di risanamento incorporato nel bilancio della UE a lungo termine.

Inoltre, la Commissione ha anche presentato il suo “Programma di lavoro per il 2020” modificato.

Per sintetizzare, si tratta di un piano da 750 miliardi di euro – denominato “Next Generation EU” – che fornirebbe “sussidi” a fondo perduto per 500 miliardi di euro ai Paesi più colpiti dalla pandemia, come l’Italia e la Spagna, e renderebbe disponibili altri 250 miliardi di euro come prestiti.

Ciò si aggiunge a una proposta di bilancio settennale rivista – il quadro finanziario pluriennale dell’UE (QFP) – per un totale di 1,1 trilioni di euro per il periodo dal 2021 al 2027. La proposta prevede tagli alla PAC inferiori a quelli proposti originariamente dalla Commissione a maggio 2018.

Infatti, la dotazione per la Politica Agricola Comune (PAC) verrebbe aumentata passando da 324 miliardi di euro nel 2018 a 333 miliardi di euro nel nuovo piano, a cui debbono aggiungersi ulteriori 15 miliardi di euro previsti dal “Next Generation Fund” per lo sviluppo rurale come rafforzamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per sostenere le aree rurali e rendere necessari i cambiamenti strutturali in linea con l’accordo sul Green Deal e raggiungere gli obiettivi ambiziosi in linea con le nuove strategie Farm-to-Fork (F2F) e Biodiversità.

Pertanto, la dotazione generale per la PAC passerebbe da 324 a 348 miliardi di Euro con un aumento totale di 24 miliardi, di cui 20 miliardi per lo Sviluppo Rurale e 4 miliardi per i Pagamenti diretti. Tuttavia, “non è tutto oro quello che brilla”.

Infatti, se consideriamo l’attuale bilancio della PAC, le cifre a disposizione per il futuro risultano in ogni caso inferiori:

  • i pagamenti diretti passerebbero da 254 a 258 miliardi di Euro (per il periodo 2014/2020 erano 286 miliardi);
  • lo sviluppo rurale passerebbe da 70 a 90 miliardi di Euro (per il periodo 2014/2020 erano 96 miliardi).

Tuttavia, ci sono degli aspetti da tenere in considerazione per valutare in modo approfondito gli aiuti proposti da Bruxelles. Come più volte detto, il nuovo piano prevede 500 miliardi a fondo perduto e 250 miliardi di prestiti.

Il fondo da 500 miliardi (che verrà creato dalla UE emettendo debito), tuttavia, dovrà essere costituito dai contributi di ogni Stato membro al bilancio comunitario probabilmente in funzione del PIL necessari per ripagare tale debito. Per quanto riguarda l’Italia il contributo al bilancio comunitario si dovrebbe aggirare attorno ai 65 miliardi di Euro a fronte della possibilità di ottenere aiuti a fondo perduto per circa 82 miliardi di Euro (pertanto, l’attivo netto per il nostro Paese, a regime, sarebbe di circa 17 miliardi e non certo di 82!). E’ pur vero che i tempi di restituzione degli aiuti a fondo perduto saranno lunghi.