55ª Assemblea Generale UNICEB

Idee a confronto per strategie future

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55ª Assemblea Generale UNICEB - Idee a confronto per strategie future

Si è celebrata oggi a Roma, presso l’Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel, la 55ª Assemblea Generale UNICEB che ha potuto contare su una numerosissima partecipazione di Associati ed ospiti.

L’Assemblea ha confermato alla Presidenza Carlo Siciliani, titolare dell’azienda associata  Siciliani SpA ed ha rinnovato la squadra di governo per il biennio 2024/2025.

“Intendo esprimere il più sincero e profondo ringraziamento per la rinnovata fiducia che mi avete accordato, eleggendomi nuovamente alla guida di questa grande associazione, di cui dobbiamo sentirci orgogliosi di farne parte con pari dignità” ha dichiarato il neo eletto Presidente Siciliani.

“Mi sento di essere, più che mai, il presidente di tutti, un presidente che ascolta, che è vicino alle esigenze di ciascuno di voi e che lavora per rappresentare al meglio l’intero settore. Sono particolarmente soddisfatto dei progressi che stiamo facendo nella rappresentanza del settore bovino, suino, ovi-caprino ed equino, ambiti nei quali la nostra presenza è sempre più forte e riconosciuta. Abbiamo costruito solide relazioni e, soprattutto, stiamo lavorando intensamente per migliorare il rapporto tra allevatori, macellatori e trasformatori, cercando di rendere sempre più equilibrato e proficuo questo fondamentale legame che dà vita all’intera filiera.”

“La nostra associazione ha sempre puntato su un approccio inclusivo, dove ogni voce viene ascoltata, ogni idea ha valore, e dove il contributo di ciascuno è essenziale per costruire insieme un futuro solido e prospero per l’intero comparto.”

In un mondo che cambia rapidamente – ha concluso Siciliani – è fondamentale adottare un approccio moderno nella gestione delle nostre sfide quotidiane. Dobbiamo essere in grado di individuare le esigenze degli imprenditori con rapidità e precisione, in modo da poter offrire soluzioni concrete e tempestive, adeguate alle nuove dinamiche del mercato e alle esigenze sempre più complesse degli allevatori e di tutti coloro che operano nel settore.

Il Presidente ha rivolto un caloroso saluto al Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, On. Le Marcello Gemmato ed al Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, Patrizio La Pietra.

Il Sottosegretario Gemmato ha rimarcato come il Sistema Italia in ambito veterinario sia un “unicum” in Europa in quanto sotto la responsabilità del Ministero della Salute;  questo garantisce l’elevata qualità dei prodotti italiani che possono vantare un superiore livello di sicurezza alimentare nonché di rispetto delle norme in materia di benessere animale e riduzione di utilizzo di antibiotici.

Il Sottosegretario La Pietra ha sottolineato l’importanza di un orientamento a livello mondiale delle misure per contrastare i cambiamenti climatici, in quanto sembra paradossale additare il solo comparto agro zootecnico come responsabile principale dell’inquinamento da gas serra. Inoltre, ha riconosciuto l’importanza del settore zootecnico ed ha ribadito l’impegno del suo Dicastero a ricercare un approccio di sistema  per la risoluzione delle varie problematiche.

Il Segretario Generale – Clara Fossato – ha presentato all’assemblea i punti programmatici che l’UNICEB ritiene imprescindibili per la tutela del comparto.

L’assemblea per noi  – ha evidenziato Fossato – è un appuntamento importante e la mattinata di oggi vorremmo diventasse un momento di riflessione sulla situazione attuale, con i suoi punti di forza e le sue criticità ma, e soprattutto, sulle prospettive che si aprono e sui possibili percorsi da intraprendere. Per questo abbiamo pensato di partire dai dati, quelli economici di Nomisma e quelli sul posizionamento del nostro settore in termini di impatto ambientale di Ispra per avere una base di partenza per discutere poi con i nostri illustri relatori delle opportunità che si possono aprire sfruttando al massimo le norme in essere o individuando nuovi interventi e misure da richiedere al governo. La strada che  le nostre aziende ormai da anni hanno intrapreso per quanto riguarda l’efficientamento energetico si sta riflettendo positivamente in tema di sostenibilità ambientale.  Sicuramente è un percorso impegnativo ma sta producendo dei risultati, anche in termini di sostenibilità economica, come mi auguro emergano chiaramente nel corso della giornata di lavori. Però purtroppo – prosegue Fossato – constatiamo che c’è una velocità diversa tra come viaggiano le aziende della filiera da una parte e dall’altra le azioni messe in campo dall’apparato amministrativo-politico. Lo abbiamo visto con i contratti di filiera (sono passati due anni solo per avere le graduatorie); la messa a terra dei fondi del PNRR per il settore agroalimentare (agrisolare, biometano, biogas, FERX); le misure messe in vigore per contrastare le epizoozie che purtroppo in questo periodo stanno creando davvero tanti problemi alle nostre filiere e mi riferisco in particolare alla lotta per contrastare la diffusione della Peste Suina Africana da una parte e la Blue Tongue per quanto riguarda il settore bovino. Per la prima si sono persi letteralmente due anni dall’insorgere della malattia (e migliaia di capi suini abbattuti nel frattempo, e centinaia di milioni danni tra export mancato, riduzione del parco suini, misure di contenimento etc etc.) per mettere a terra misure coordinate ed efficaci che stanno dando i primi risultati solo adesso a seguito dell’insediamento del nuovo commissario straordinario per la PSA. Nonostante la difficile situazione epidemiologica e l’evoluzione della malattia nell’ambito domestico, il Ministero della Salute è riuscito a portare a termine complicate negoziazioni soprattutto con Paesi di importante rilevanza economica quali gli USA ed il Canada.

Per ciò che concerne la Blue Tongue invece la malattia nonostante sia presente da tantissimi anni in Italia ed Europa ha vissuto una recrudescenza negli ultimi tempi con la comparsa nel Nord Italia di nuovi sierotipi (in particolare il BTV 8 ed il BTV3, decisamente  virulenti soprattutto per le conseguenze nel settore ovino) che stanno provocando forti difficoltà sia nella movimentazione interna degli animali che a livello di scambi intracomunitari.

In particolare ci riferiamo al flusso di acquisti di broutard, in primis  dalla Francia che, quest’anno, rischia una contrazione di circa il 20-25% rispetto agli anni precedenti (siamo molto preoccupati di un tasso di approvvigionamento che si è ridotto notevolmente negli ultimi anni fino ad attestarsi al 40%).

Sul fronte di Bruxelles dobbiamo combattere le nuove proposte sul benessere degli animali durante il trasporto; le norme più demagogiche che funzionali sulla deforestazione; le norme relative alla direttiva sulle emissioni industriali applicate anche agli allevamenti suini (per fortuna alla fine dello scorso anno siamo riusciti ad ottenere l’esclusione degli allevamenti bovini). Tutte norme che sembrano fatte apposta per frenare lo sviluppo economico delle nostre filiere.

Lo scorso anno avevamo chiesto a gran voce l’abbassamento dell’IVA, anche temporaneo,  per ridare vigore ai consumi  così come chiedevamo il ripristino della compensazione Iva per i bovini ed i suini. Purtroppo nella manovra finanziaria presentata troviamo solo uno stanziamento di 10 milioni di euro per compensare i danni causati dalla PSA, ma confidiamo che i numerosi emendamenti presentati anche su nostra sollecitazione proprio in materia di IVA e PSA possano essere accolti per sostenere il comparto.

Come dicevo in apertura  la nostra idea di oggi è quella di partire dai numeri della filiera, attraverso uno studio di Nomisma per avere una fotografia dei consumi, degli andamenti della produzione, delle vendite. A seguire abbiamo chiesto a Ispra di illustrarci l’ultimo rapporto pubblicato sulle emissioni di gas ad effetto serra in Italia per capire se è proprio  vero che il nostro settore impatta così tanto sull’ambiente. Infatti, riteniamo che molte lobby contrarie alle proteine animali utilizzino in modo speculativo alcuni dati cercando di porre il nostro comparto come l’untore del pianeta.

A volte ci verrebbe da rispondere in maniera provocatoria a chi ci accusa di tutti i mali del mondo: Ma voi sapete che il sistema moda genera emissioni nell’atmosfera di monossido di carbonio pari al 10,2%, quindi praticamente il doppio di quelle del comparto zootecnico?

E’ una vecchia storia quella che noi non ci sappiamo difendere.  Ecco perché ci è venuto in mente di lanciare la proposta di redigere tra questo fine dell’anno e la prossima Assemblea che anticipo, sarà a giugno del prossimo anno, una sorta di decalogo dei luoghi comuni che riguardano il nostro settore, offrendo per ogni fake una risposta supportata da dati che ristabilisca la verità scientifica e che possa permettere a qualunque addetto ai lavori, di avere gli strumenti per rispondere con cognizione di causa.

Il Segretario Fossato ha concluso il suo intervento con una riflessione: il nostro Paese si vanta sempre del suo settore agroalimentare ma ho l’impressione che,  nei fatti, venga sempre messo da parte come una Cenerentola per favorire altri comparti economici. L’agroalimentare viene sfruttato per una questione di immagine ma non supportato da concrete misure di sostegno e sviluppo. E’ compito di tutti noi fare squadra per rimettere al centro questo settore strategico non solo per l’Italia (dati 2023: Il fatturato dell’industria agroalimentare vale 200 miliardi di cui il 30% riguarda il comparto zootecnico; 1,4 milioni di occupati, senza contare tutto il settore a valle della distribuzione e ristorazione) ma per l’Europa che dove troviamo un valore del fatturato di 1.500 miliardi con circa la stessa percentuale di incidenza del settore zootecnico.

Abbiamo bisogno ORA di tempi certi, programmazione, semplificazione amministrativa  e corretta informazione. Questi  sono gli asset su cui concentrarci. Non ci facciamo scoraggiare dal clima di incertezza e continuiamo a lavorare  mantenendo i nostri standard qualitativi al massimo e possibilmente  migliorarli, consapevoli del nostro peso economico crescente e di essere oramai, oltre che cibo, anche Energia e Tutela dell’Ambiente.

I lavori assembleari sono proseguiti con una relazione del Dott. Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare di Nomisma, sul tema “Stato dell’arte e prospettive future per la filiera italiana delle carni” che ha posto in risalto l’importanza del settore delle carni all’interno del comparto agroalimentare non solo dal punto di vista economico, evidenziando come il comparto si sia evoluto negli anni in materia di sostenibilità ambientale.

Il Dott. Pantini ha messo in evidenza come lo scenario macro-economico attuale è estremamente complicato, con equilibri che rischiano di saltare da un momento all’altro. Questa estrema variabilità ha impatti rilevanti sulle attività produttive e sulla sostenibilità economica delle imprese dato che, a differenza di trent’anni fa quando i prezzi agricoli seguivano andamenti costanti e lineari, oggi sono estremamente volatili.

In questo contesto, il ruolo economico che detiene la zootecnia italiana nel settore primario e industriale, così come nella valorizzazione del Made in Italy all’estero è sensibilmente importante.

Ma la valenza della zootecnia (in particolare da carne) va oltre l’aspetto economico. Basti pensare che la maggior parte degli allevamenti si trova in aree collinari e montane, vale a dire in quelle aree interne soggette a forte spopolamento e a degrado idrogeologico. Quindi il Dott. Pantini ha posto degli interrogativi:  Cosa potrebbe accadere se l’agricoltura e l’allevamento scomparissero da queste aree più vulnerabili?  Come affronta questo scenario la zootecnia italiana?

Ed ha fornito anche delle risposte: innanzitutto attraverso una riorganizzazione produttiva che ha portato – necessariamente – ad una ristrutturazione aziendale (più capi per azienda) per ricercare economie di scala, ma anche integrando le attività allevatoriali con la produzione di energia rinnovabile,  per “trasformare” costi in ricavi (sviluppando impianti per la produzione di biogas e biometano) e, nello stesso tempo, diventare più “sostenibili” a livello ambientale (riducendo le emissioni)

Nel 2024  – ha proseguito Pantini – nuove sfide si profilano all’orizzonte per la filiera delle carni. Il mercato nazionale è ancora incerto sul fronte dei consumi, mentre l’export – pur in crescita –  deve fare i conti con restrizioni commerciali dovute a problematiche sanitarie che stanno colpendo i diversi comparti (suino e bovino in primis).

E a proposito di export ha concluso Pantini – occorre prestare molta attenzione al nuovo Governo Trump ed alle dichiarazioni fatte durante la campagna elettorale sul rischio di dazi aggiuntivi per riequilibrare la bilancia commerciale americana: ormai il mondo è un sistema di vasi comunicanti e un eventuale dazio finisce per colpire non solo le esportazioni negli Stati Uniti, ma anche l’export dell’Italia nei Paesi colpiti da tale dazio.

Proprio su questo ultimo tema il Dott. Pantini ha messo in risalto tutta una serie di paradossi per dimostrare quanto siano pretestuosi gli attacchi che sempre più spesso vengono mossi nei confronti del mondo dell’allevamento del bestiame e dei prodotti carnei in genere.

E’ seguito l’intervento del Dott. Emanuele Peschi – Responsabile scenari di emissione di Ispra – che ha illustrato il “Rapporto n. 399 – Le emissioni di gas serra in Italia. Obiettivi di riduzione al 2030 – Settore zootecnico”.

Il Dott. Peschi ha messo in evidenza come il settore agricolo e quello zootecnico in particolare non sia il responsabile principale dell’inquinamento in Italia ed in Europa soprattutto per quanto riguarda le emissioni dei gas ad effetto serra. Tale risultato è dovuto anche all’impatto positivo dell’utilizzo di varie tecnologie (biogas-biometano e fotovoltaico, agrivoltaico) che si basano su fonti rinnovabili e che negli ultimi anni hanno avuto una forte accelerazione. Dal rapporto viene evidenziato che In Italia negli ultimi 30 anni, le emissioni gas serra si sono ridotte del 21%, grazie all’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, come l’idroelettrico e l’eolico, e all’uso di combustibili a basso contenuto di carbonio. Dati più che positivi arrivano dal comparto agricolo (oggi l’agricoltura rappresenta il 7,4% delle emissioni sul totale), mentre sono fortemente negativi quelli dei trasporti, che hanno determinato un aumento delle emissioni in Italia negli ultimi  anni. Secondo l’ISPRA, i trasporti rappresentano il 26% del totale delle emissioni nazionali. Seguono la produzione di energia col 23%, il settore residenziale 18% e l’industria Manifatturiera 13%. Nel complesso questi comparti rappresentano quasi la metà del totale delle emissioni di gas a effetto serra del nostro Paese. Il settore agricolo, evidenzia una diminuzione del 19% delle emissioni totali di gas serra in Italia tra il 1990 e il 2022, soprattutto grazie alla diminuzione dell’uso dei fertilizzanti chimici, delle superfici e ad una gestione più virtuosa delle deiezioni. La tecnologia della digestione anaerobica dei reflui zootecnici consente infatti di evitare la dispersione in atmosfera del metano, che viene così recuperato per la produzione di biogas, riducendo del 18% le emissioni, comprese quelle di protossido di azoto, mentre le emissioni di metano nel 2022 rispetto al 1990 si sono ridotte del 15%.

E’ seguita una Tavola Rotonda – moderata da Francesco Giorgino, Docente LUISS – che ha permesso di analizzare a fondo il tema dell’assemblea: “Idee a confronto per strategie future”  con la partecipazione dell’ Avv. Pierluigi Di Palma – Presidente ENAC, del Prof. Giovanni Filippini – Direttore Generale della Salute Animale del Ministero della Salute, dell’lng. Federico Mandolini – Responsabile Procedure Competitive GSE, del Dott. Luigi Ricci – Capo Dipartimento Monitoraggio e tutela ambiente ISPRA.

Dalla Tavola Rotonda sono emersi i seguenti punti principali:

  • Avv. Pierluigi Di Palma – Presidente ENAC. L’UNICEB ha avviato un dialogo con ENAC per contribuire alla sottrazione di anidride carbonica dall’ambiente fornendo la matrice (scarti della macellazione/grassi animali) per la produzione di Biofuel da utilizzare in aviazione civile;
  • Prof. Giovanni Filippini – Direttore Generale della Salute animale Ministero della Salute. La sicurezza alimentare  è sempre in primo piano per la Filiera, così come la battaglia contro le epizoozie (PSA e Blue Tongue in primis) che stanno imperversando in Europa ed in Italia in particolare mettendo a rischio il nostro sistema produttivo;
  • lng. Federico Mandolini- Responsabile Procedure Competitive GSE. Coinvolto sui sistemi incentivanti in tema energie rinnovabili ha potuto confermare le varie tecnologie su cui stanno puntando le nostre aziende per l’efficientamento energetico;
  • Dott. Luigi Ricci – Capo Dipartimento Monitoraggio e tutela ambiente ISPRA. Luigi nel suo intervento ha messo in evidenza la necessità di accompagnare gli auspicabili  e necessari miglioramenti in tema ambientale da parte di tutti gli anelli della filiera con misure strutturali di sostegno che guardino all’ambiente sì ma soprattutto ad uno sviluppo sostenibile e graduale dal punto di vista economico senza idealistiche ed irrealizzabili  “fughe in avanti”.

Non ha voluto far mancare il proprio saluto e contributo anche il Senatore Maurizio Gasparri, che la UNICEB da anni può annoverare fra i più graditi ospiti non solo per la sua competenza politica ma anche per la profonda conoscenza del settore Agroalimentare e Zootecnico in particolare.

 

E’ stato un onore – conclude il comunicato – avere ospiti all’Assemblea Generale di UNICEB la Senatrice Maria Vita Nocco, il Presidente ed il Vice Presidente di Cia-Agricoltori italiani Cristiano Fini e Gianmichele Passarini, il Presidente Copagri Tommaso Battista,  il Presidente di Unaitalia Antonio Forlini, il Presidente di Assograssi Paolo Valugani, il Presidente Nazionale Assomacellai, Luigi Frascà, il Direttore Generale di Confagricoltura Annamaria Barrile, il Coordinatore Nazionale Fiesa-Confesercenti Ermanno Anselmi, il Direttore Generale del Crea Maria Chiara Zaganelli, il Direttore del Centro Ricerca Zootecnia d Acquacoltura del Crea Salvatore Claps, nonché rappresentanti di Assalzoo, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative Fedagripesca e Federgrossisti.

Roma, 21 novembre 2024